Bocciati i deficit di bilancio della sanità di Lazio, Campania, Calabria e Molise. Il governo blocca i fondi per tappare le falle di queste amministrazioni regionali in profondo rosso e come conseguenza arriveranno tagli agli ospedali, accorpamenti, riduzione di personale e nuove tasse per i cittadini. Il rigore imposto dal ministero della Salute costringerà le Regioni a fare i salti mortali per raddrizzare i conti della sanità fuori controllo. Abruzzo e Sicilia invece procedono nella riorganizzazione delle strutture e sui numeri, grazie ai soldi Fas, Fondo per le Aree Sottoutilizzate.
«In considerazione del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dai piani di rientro e dagli equilibri di finanza pubblica - spiega Palazzo Chigi - il Consiglio ha concordato l'impossibilità di esprimere l'intesa prevista dall'articolo 2, comma 90, della legge Finanziaria per il 2010 e di non potere pertanto consentire a Lazio, Campania, Molise e Calabria di utilizzare le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate». Il presidente della Calabria, Giuseppe Scopelliti, parla di questo ritocco alle tasse come di una «ipotesi reale: in mancanza dei fondi Fas per ripianare i deficit e se non si realizza il piano di rientro in modo adeguato bisognerà innalzare ulteriormente Irap e Irpef».
Il governatore del Lazio, Renata Polverini, spiega che la Regione «presenterà nel più breve tempo possibile quello che il governo ci ha chiesto. L'esecutivo - ha aggiunto - non ha sostenuto che si aumentano le tasse ma che non si sbloccheranno i fondi Fas. A meno che non ci sia la presentazione di piani riguardanti la riqualificazione della rete ospedaliera adeguati». Sul tema balzelli è intervenuto Michele Iorio, numero uno del Molise: «Ci hanno chiesto di aumentare le tasse. Abbiamo risposto che è assurdo, iniquo e incomprensibile». Il governatore della Campania, Stefano Caldoro invece, è «d'accordo con Tremonti quando dice che i numeri sono numeri. Ma un incremento delle tasse per noi sarebbe comunque insostenibile».
Fonti:
* Corriere della Sera, pag. 1, 12, 13.
* La Repubblica, pag. 1, 10, 11.
* Il Sole 24 Ore, pag. 1, 3, 5, 14.
* La Stampa, pag. 1, 8, 9.
* Il Messaggero, pag. 1, 6, 7.